La città dei miti di Teatro dei Borgia 20 settembre 2022 // ore 16:45

ERACLE, L’INVISIBILE // TEATRO DEI BORGIA ore 16.45 Durata: 65 min.

Da Euripide; con Christian Di Domenico; parole di Fabrizio Sinisi; progetto e regia Gianpiero Alighiero Borgia; produzione Teatro Dei Borgia; in coproduzione con Centro Teatrale Bresciano e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia; foto di Luca Del Pia

Un parallelismo disturbante tra l’eroe classico, Eracle, divino nella sua proverbiale forza, e una figura marginalizzata della società contemporanea, il senzatetto. Christian Di Domenico interpreta il ruolo del genitore separato e ne porta in scena le traversie economiche, sociale e psicologiche che lo hanno trascinato nella disperazione più buia. Uno spettacolo immersivo che, partendo dal mito e dalla tragedia euripidea, arriva dritto ai nostri giorni.

FILOTTETE DIMENTICATO // TEATRO DEI BORGIA ore 18.15 Durata: 60 min. Da Sofocle; con Daniele Nuccetelli; parole di Fabrizio Sinisi; progetto e regia Gianpiero Alighiero Borgia; produzione Teatro Dei Borgia; in coproduzione con Centro Teatrale Bresciano e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia; foto di Luca Del Pia Nella tragedia di Sofocle Ulisse torna dopo dieci anni a cercare Filottete lasciato solo sull’isola di Lemno dopo essersi ferito gravemente a una gamba. Per il Teatro dei Borgia il Filottete contemporaneo con cui confrontarci è il malato colto da una malattia neurodegenerativa lasciato solo in una RSA. Daniele Nuccetelli dà corpo e voce ai sentimenti di chi, in una situazione di grande sofferenza, è lasciato a se stesso, portando in scena una tema delicato e complesso che tocca le realtà famigliari di oggi.

MEDEA PER STRADA // TEATRO DEI BORGIA

ore 19.30 Durata: 70 min.

Da Euripide; con Elena Cotugno; parole di Fabrizio Sinisi e Elena Cotugno; progetto e regia Gianpiero Alighiero Borgia; produzione Teatro Dei Borgia; in coproduzione con Centro Teatrale Bresciano e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia; foto di Marcello Norberth

Medea per strada è la tragedia dello straniero, riletta attraverso la forza del mito di Medea interpretata da Elena Cotugno. Lo spettacolo racconta di una donna scappata dal proprio paese, arrivata in Italia e finita a prostituirsi per amore di un uomo con cui ha due figli. Come per Medea, la speranza, l’amore, la fiducia in un destino migliore si spengono in un’ossessiva disperazione che culmina in un tragico epilogo.