Il palcoscenico come sguardo sul mondo teatro attualità

Teatro e attualità

Il teatro osserva e racconta il mondo: è da sempre il suo compito principale.

Le nuove drammaturgie sono la via che gli autori contemporaneo spesso intraprendono per affrontare le contraddizioni del presente e portare sulla scena il nostro contemporaneo.

Ecco allora che il teatro può diventare una strada per comprendere i complessi rivolgimenti della nostra epoca mettendoli in relazione con gli aspetti sociali e politici della nostra quotidianità.

Offerta didattica

Ogni percorso è organizzato come segue:

  • Lezione teorica e introduttiva a cura dei formatori di Stratagemmi
  • Visione dello spettacolo e incontro con l’artista
  • Incontro con i protagonisti in scena, a margine della visione dello spettacolo
  • Stesura di una recensione dello spettacolo da parte degli studenti
  • Restituzione e confronto sulle recensioni scritte dagli studenti (a cura dei formatori di Stratagemmi)

Gli incontri possono svolgersi in classe o da remoto a seconda delle necessità.

Lo spettacolo

INCREDIBILE, INDECENTE // NAVEL ART

Quando: 29 settembre 2023
Dove: Teatro Litta
Durata:

Ispirato a “Spring Awakening” di Wedekind; drammaturgia Luis Sorolla e Teresa Ases; regia Teresa Ases;assistente alla regia e composizione musicale Kevin Dornan; costumi Berta Grasset; luci Juanan Morales; movimento e danza Manuela Barrero; responsabile produzione e distribuzione Caterina Muñoz Luceño; compagnia Navel Art; produzione Navel e Somos Vértice

“Il nostro spettacolo è un dialogo intergenerazionale su come l’adolescenza lascia il segno nelle nostre vite, su come i nostri padri e le nostre madri la ricordano e su come possiamo ricordarla insieme.” Oggi ci sono 1,8 miliardi di persone tra i 10 e i 24 anni, la più grande generazione di giovani della storia, connessi tra loro come mai prima d’ora. I giovani vogliono (e già lo fanno) contribuire alla resilienza delle loro comunità, proponendo soluzioni innovative, generando progresso sociale e ispirando cambiamenti politici. Sono agenti del cambiamento e hanno il potenziale per rendere il mondo un posto migliore per tutti. “Speriamo che questo ci aiuti a non dimenticare quello che abbiamo provato nella nostra adolescenza e speriamo di poterlo ricordare di nuovo insieme. Che si possa guardare alle nuove generazioni con fiducia.”

Nell’ambito del Progetto Cura:

Lo spettacolo

IL CAPITALE. Un libro che ancora non abbiamo letto // KEPLER-452

Quando: 4 – 5 ottobre 2023 
Dove: Teatro Out Off
Durata: 100 min.

un progetto di Kepler-452; drammaturgia e regia Enrico Baraldi e Nicola Borghesi; con Nicola Borghesi e Tiziana De Biasio, Felice Ieraci, Francesco Iorio – Collettivo di fabbrica lavoratori GKN e con la partecipazione di Dario Salvetti; produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale

Una compagnia di teatro che decide di mettere in scena “Il Capitale” di Karl Marx. Lo decide perché, dopo la fine del primo lockdown, sente la necessità di mettersi in ascolto di chi, nella fase immediatamente successiva, avrebbe perso il posto di lavoro. Nicola ed Enrico decidono così di girare l’Italia alla ricerca di quei luoghi in cui le pagine di Marx diventano persone, luoghi, accadimenti. Un giorno finiscono in una fabbrica, la GKN di Campi Bisenzio, che ha appena chiuso. In un mattino dell’estate 2021, il 9 luglio per la precisione, i 422 operai che ci lavorano ricevono una mail: non devono tornare al lavoro il giorno dopo: sono licenziati. Da quel giorno gli operai occupano la fabbrica. I primi giorni dell’autunno la compagnia entra per la prima volta alla GKN. Gli operai li invitano a mangiare il cinghiale con loro. Da quel giorno loro dormono lì, dentro la fabbrica occupata, su delle brandine. Comincia così la creazione de Il Capitale, uno spettacolo che racconta cosa significa trascorrere vent’anni in fabbrica a fare dei pezzi, delle differenze tra chi lo ha fatto e chi non lo ha fatto mai, dell’estrazione di plusvalore, della chiusura di una fabbrica tra tante, di cosa succede quando un gruppo di operai decide di tentare di fare la storia, di come per qualche tempo le logiche del Capitale vengano estromesse da un perimetro di spazio, quello di uno stabilimento industriale occupato.

foto @Luca Del Pia

Lo spettacolo

EL PACTO DEL OLVIDO // SERGI CASERO NIETO

Quando: 10 – 11 novembre 2023 
Dove: Zona K
Durata: 55 min.

Performance in lingua spagnola con sottotitoli in italiano.

di e con Sergi Casero Nieto produzione Centrale Fies / Live Works residenze Centro de Residencias Artisticas Matadero Madrid consulenza drammaturgica Mònica Molins promozione Domenico Garofalo.

“Perché conosco a malapena il passato di mia nonna?” Il patto dell’oblio è uno spettacolo che interroga/indaga la trasmissione intergenerazionale del silenzio politico in Spagna dall’inizio della dittatura franchista fino ai giorni nostri. Attraverso una raccolta di sguardi intimi sulla memoria collettiva spagnola, questo spettacolo performativo nasce dalla riflessione che, per indagare la violenza politica nella storia recente del paese, è necessario svelare le abitudini di oppressione domestica intrecciandosi con un senso di oblio generazione dopo generazione, nonché le conseguenze che questa omissione storica ha prodotto nei successivi discendenti di famiglie come quella dell’autore. Autofiction e analisi storica vanno di pari passo in questo esercizio di memoria che, attraverso il linguaggio della luce, esamina dal vivo i contorni del silenzio collettivo di fronte ad un pubblico invitandolo a vagare tra le lacune della memoria attraverso le quali il dolore represso è filtrato silenziosamente nel corso di decenni. Con il desiderio di mitigare intimamente il trauma provocato dalla storia ufficiale che parla di vincitori e vinti come collettivi senza spessore personale, Casero esplora le diverse condotte generazionali rispetto all’amnesia istituzionalizzata, come quella incarnata dai suoi parenti stretti. Mentre il pezzo si svolge, attraverso quel silenzio emergono voci che parlano delle conseguenze dell’oblio, così come degli spazi attraverso i quali ricostruire la nostra memoria.

foto @Roberta Segata

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