Il palcoscenico come sguardo sul mondo teatro attualità

Teatro e attualità

Il teatro osserva e racconta il mondo: è da sempre il suo compito principale.

Le nuove drammaturgie sono la via che gli autori contemporaneo spesso intraprendono per affrontare le contraddizioni del presente e portare sulla scena il nostro contemporaneo.

Ecco allora che il teatro può diventare una strada per comprendere i complessi rivolgimenti della nostra epoca mettendoli in relazione con gli aspetti sociali e politici della nostra quotidianità.

Offerta didattica

Ogni percorso è organizzato come segue:

  • Lezione teorica e introduttiva a cura dei formatori di Stratagemmi
  • Visione dello spettacolo e incontro con l’artista
  • Incontro con i protagonisti in scena, a margine della visione dello spettacolo
  • Stesura di una recensione dello spettacolo da parte degli studenti
  • Restituzione e confronto sulle recensioni scritte dagli studenti (a cura dei formatori di Stratagemmi)

Gli incontri possono svolgersi in classe o da remoto a seconda delle necessità.

Il costo del percorso è di XX a studente.

Lo spettacolo

SLOT MACHINE // TEATRO DELLE ALBE

Quando: 27-30 ottobre 2022
Dove: deSidera Teatro Oscar
Durata: 50 min.

Di Marco Martinelli; ideazione Marco Martinelli, Ermanna Montanari; con Alessandro Argnani; musica Cristian Carrara; eseguita dal vivo da Christian Ravaglioli; regia Marco Martinelli; produzione Teatro delle Albe/Ravenna Teatro; in collaborazione con Teatro La Cucina/Olinda

Slot Machine racconta la caduta vertiginosa di un giocatore d’azzardo, dove ogni legame affettivo viene sacrificato sull’altare del niente. Il gioco è una sfinge. Come una sfinge, ci interroga sulla nostra natura. E se siamo noi a interrogarlo, a interrogarne il concetto, l’essenza, la presenza millenaria nella storia dell’umanità, come un oracolo antico ci fornisce risposte ambigue: il gioco può manifestarsi come la voragine dell’autodistruzione solitaria, oppure, al contrario, come il senso più alto e bello dello stare insieme, del miracolo della convivenza. Il gioco può rivelarsi strumento demonico o danza angelica, inferno o paradiso, perché va al fondo della nostra enigmatica natura umana. Il prezzo, e le conseguenze della giocata, saremo solo noi a pagarli: quel che, forse, possiamo e dobbiamo scegliere, è da chi e da che cosa lasciarci afferrare.

Lo spettacolo

SALUTI DA BRESCELLO // TEATRO DELLE ALBE

Quando: 27-30 ottobre 2022
Dove: deSidera Teatro Oscar
Durata: 50 min.

Drammaturgia e regia Marco Martinelli; con Luigi Dadina, Gianni Parmiani; tecnico luci e audio Dennis Masotti; produzione Teatro delle Albe / Ravenna Teatro

Saluti da Brescello parla di un’Italia che sta cambiando, di una regione che si credeva avere tutti gli “anticorpi”, ma non è risultata immune dalla corruzione. Sulla scena, le statue di Peppone e Don Camillo (quelle che si fronteggiano a grandezza naturale in Piazza Matteotti a Brescello, provincia di Reggio Emilia) raccontano la vicenda realmente accaduta a Donato Ungaro, vigile a Brescello, licenziato senza giusta causa per le sue denunce sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel paese.

Lo spettacolo

RAMY. THE VOICE OF REVOLUTION // BABILONIA TEATRI

Quando: 21 – 22 febbraio 2023
Dove: Zona K c/o Teatro Out Off
Durata: 50 min.

di Valeria Raimondi e Enrico Castellani con Ramy Essam, Enrico Castellani, Valeria Raimondi, Amani Sadat, Luca Scotton luci Babilonia Teatri/Luca Scotton direzione di scena e video design Luca Scotton
produzione Teatro Metastasio di Prato

Il 25 gennaio 2011 inizia la rivoluzione egiziana, che nel giro di pochi giorni porterà alla destituzione di Moubarak. Uno dei fattori scatenanti è stata l’uccisione, da parte di 2 poliziotti, di Khalid Said, colpevole di aver chiesto il motivo di una perquisizione improvvisa nei suoi confronti all’interno di un internet caffè.  Khalid Said verrà picchiato selvaggiamente e poi portato in caserma dove verrà torturato e ucciso. Il suo corpo verrà ritrovato privo di vita in mezzo ad una strada. Il 25 gennaio 2011 in piazza Tahrir c’era Ramy Essam, conosciuto oggi in Egitto come la voce della rivoluzione. Ramy in piazza cantava per Khalid Said, per tutti i Khalid Said, che prima e dopo Khalid Said hanno subito la stessa sorte. Ramy cantava per destituire Mubarak e, ad oggi, non ha mai smesso di cantare contro i regimi che si sono susseguiti in Egitto. Dal 2014 Ramy vive in esilio, non può più mettere piede in Egitto, sulla sua testa pende un mandato di cattura per terrorismo. Nel mandato di cattura non si fa alcun riferimento alla sua arte e ai contenuti delle sue canzoni, ma è palese che il regime egiziano non gradisce in nessun modo la richiesta di libertà e giustizia per il suo popolo che lui canta senza sosta e che l’accusa di terrorismo è del tutto infondata. Le canzoni di Ramy, in Egitto e non solo, le conoscono tutti, i suoi video arrivano ad avere 10 milioni di visualizzazioni, ma lui, per la sua gente, non può cantare. Neanche una nota. Una parola. La sua bocca deve restare chiusa. Può entrare in contatto con chi lo segue solo attraverso uno schermo.

Ramy ha aperto i nostri occhi.
Ramy ogni giorno ci pone delle domande e chiede risposte.

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