IL CORAGGIO DI MEDEA

Augusto Zambelli, 3LIIC, Collegio San Carlo 

Lo spettacolo “Medea, una strega” di Filippo Renda è un adattamento teatrale moderno della tragedia di Euripide. Questa tragedia è stata scritta da Euripide nel V secolo a.C. ed è una delle più celebri tragedie greche. La storia segue il personaggio di Medea, una maga e strega che uccide i suoi figli come vendetta contro il marito, Giasone, che l’ha tradita. L’elemento innovativo, oltre che le sottili modifiche nella scenografia e sceneggiatura, che introduce il regista è la sensibilizzazione del tema centrale, ovvero Medea come una donna forte in un mondo dominato dagli uomini, per un pubblico e una società moderni. Inoltre, la nostra classe ha già avuto la possibilità di assistere ad uno spettacolo di Filippo Renda, “Alcesti, una donna”, di conseguenza avevamo già un’idea grossolana di come si sarebbe svolta l’opera, a partire dalla scenografia e performance degli attori, ai temi trattati. Tuttavia, siamo rimasti estremamente sorpresi alla visione dello spettacolo, poiché presentava delle differenze radicali dalla precedente tragedia, in primo luogo la scenografia. 

La scenografia utilizzata nella produzione teatrale “Medea, una strega” di Filippo Renda è semplice e minimalista, ma riesce a creare un’atmosfera drammatica coinvolgente. Il palcoscenico presenta un grande arco di luce, che rappresenta la porta della casa di Medea, circondato da pochi oggetti come una sedia, dei tessuti, un tavolo e delle bambole. Questa scelta di allestimento minimalista mette in risalto i personaggi e la trama, permettendo al pubblico di concentrarsi sulla performance degli attori e sui dialoghi intensi. La regia di Renda utilizza abilmente giochi di luce e di suoni per creare atmosfere suggestive e accentuare i momenti più drammatici della rappresentazione. Un elemento distintivo della scenografia è l’utilizzo di diverse bambole per rappresentare i figli di Medea. Questa scelta può apparire insolita, ma in realtà contribuisce a creare un effetto ancora più tragico e sconvolgente, mettendo in evidenza la follia e il tormento interiore del personaggio femminile. In sintesi, la scenografia di “Medea, una strega” è semplice ma altamente efficace nell’allestire una rappresentazione moderna e coinvolgente di un classico del teatro.

Inoltre, grazie sia alla scenografia sia alla performance degli attori, Renda è stato in grado di esplorare le tematiche della vendetta, del potere e della relazione tra i sessi, mettendo in luce la figura di Medea come una donna forte e coraggiosa, costretta ad agire in un mondo dominato dagli uomini. L’analisi psicologica del personaggio femminile è accurata e intensa, portando il pubblico ad entrare nella sua mente e nel suo tormento interiore. In aggiunta, ritengo che l’utilizzo dei tamburi abbia aiutato a coinvolgere il pubblico nella mente tormentata della protagonista. Anche la scelta di sostituire i figli con delle bambole ha contribuito ad accentuare l’impressionante e tragico pathos del dramma. Passando invece alle performance degli attori, sono state convincenti, in particolare quella di Medea, dando profondità e intensità al personaggio. Sempre parlando di Medea, dopo l’incontro al termine dello spettacolo con il regista, è sorta anche la questione di una primitiva e grezza forma di quello che viene erroneamente definito “femminismo”. Utilizzo il termine erroneamente perché, citando lo stesso regista, “Medea non pretende di essere capita, è un grido di femminilità che non chiede di elevare il valore della donna, ma di far retrocedere quello del maschio”, per quanto l’obiettivo sia quello di raggiungere una parità tra i sessi, l’azione non si concentra sull’elevare la donna, ma di far regredire quello dell’uomo. Una visione molto interessante del complesso problema della disparità dei sessi, molto attivo soprattutto in quest’epoca. In conclusione, il modo con cui è stato trattato un tema così delicato in una maniera così diretta, è stata un’occasione di riflessione molto interessante. 


Medea, una strega

da Euripide
riscrittura e regia Filippo Renda
con Salvatore Aronica, Gaia Carmagnani, Filippo Renda, Sarah Short, Alice Spisa
consulenza Maddalena Giovannelli
scene e costumi Eleonora Rossi
direzione tecnica, luci, suono Fulvio Melli
assistenti alla regia Gaia Barili, Gloria Ghezzi
direzione di produzione Elisa Mondadori
produzione Manifatture Teatrali Milanesi
Elaborazione costumi a cura degli allievi del Corso di sartoria teatrale dell’Accademia Teatro alla Scala
Inserito nel Progetto Cura con il contributo da Fondazione Cari

Medea, una strega

da Euripide
riscrittura e regia Filippo Renda
con Salvatore Aronica, Gaia Carmagnani, Filippo Renda, Sarah Short, Alice Spisa
consulenza Maddalena Giovannelli
scene e costumi Eleonora Rossi
direzione tecnica, luci, suono Fulvio Melli
assistenti alla regia Gaia Barili, Gloria Ghezzi
direzione di produzione Elisa Mondadori
produzione Manifatture Teatrali Milanesi
Elaborazione costumi a cura degli allievi del Corso di sartoria teatrale dell’Accademia Teatro alla Scala
Inserito nel Progetto Cura con il contributo da Fondazione Cari