SPETTACOLO TEATRALE DA NON PERDERE

Valentina Ugolini, 4BT, Istituto Istruzione Superiore Claudio Varalli Milano

Prima di iniziare a parlare del suo spettacolo bisogna porsi una domanda fondamentale: chi è Ramy Essam? 

Ramy è un ragazzo di 36 anni che con le sue canzoni e la sua musica si batte per la giustizia e i diritti sociali dell’Egitto e tutti i paesi in cui questi principi sono inesistenti. La sua musica e le sue canzoni sono state proprio il motivo per cui adesso Ramy non può più entrare nel suo paese perché se lo facesse verrebbe subito arrestato.

L’opera teatrale in questione non parla direttamente della vita del cantante, come siamo abituati, non parla di come quando è nato Ramy né della sua infanzia o di come sia diventato cantante e difensore dei diritti umani. Il musicista ci racconta con la propria musica quello che ha vissuto, le rivolte fatte e quello che il governo ha fatto a lui e al popolo egiziano. 

Lo spettacolo presenta pochi attori come poche sono le parole dette da essi che infatti lasciano spazio alle canzoni del cantante. Troviamo, infatti, Ramy come attore principale che canta alcune sue canzoni che raccontano di ciò per cui si batte, due persone che introducono con brevi discorsi le argomentazioni (riprese successivamente dalle canzoni di Ramy) e una terza persona a fare da interprete al cantante. Vengono utilizzate parole che tutti possono capire, che non fanno pesare la visione ma colpiscono per la loro schiettezza. Dietro al musicista viene proiettata la traduzione delle parole della canzone cantata, essa però viene interrotta a metà di ogni canzone per poter dare importanza, non solo al significato delle parole ma, anche a Ramy. Si vuole porre attenzione a quello che i suoi movimenti e la sua musica trasmettono andando oltre al significato delle canzoni.

Le canzoni trasmettono pienamente quello che Ramy e il popolo egiziano prova e fa capire come il governo di fronte a queste lotte per i diritti reagisca con la violenza, non sono solo le parole a colpire ma anche la musica incalzante. Ma oltre a cantare testi contro il governo egiziano, Ramy canta anche di come gli manchi la sua terra, le sue abitudini, la famiglia, gli amici e l’amore: tutto ciò che ritiene casa sua. Questa sua malinconia per la sua terra trapela molto sia dai testi che dalla musica che ti entrano dentro riuscendo a farti emozionare.


RAMY. THE VOICE OF REVOLUTION

di Valeria Raimondi e Enrico Castellani | Babilonia teatri
con Ramy Essam, Enrico Castellani, Valeria Raimondi, Amani Sadat, Luca Scotton 
luci Babilonia Teatri/Luca Scotton 
direzione di scena e video design Luca Scotton
produzione Teatro Metastasio di Prato